La Corte di Appello di Milano (Sezione II Penale) ha pronunciato ieri la sentenza nel procedimento di secondo grado sul caso di corruzione internazionale che ha coinvolto Saipem in Algeria fino al 2010, assolvendo tutti. In particolare, secondo i giudici, la società non avrebbe mai versato la maxi tangente da 197 milioni di dollari all’allora ministro dell’Energia algerino in cambio di appalti per oltre otto miliardi di euro.
Secondo la Corte d’appello di Milano “il fatto non sussiste” e risultano assolti anche Eni, l’allora amministratore delegato Paolo Scaroni (già assolti in primo grado), e tutti coloro che erano stati invece condannati dal Tribunale di Milano.
Per Saipem è stata revocata la statuizione sulla confisca del prezzo del reato che era stata pronunciata in primo grado dal Tribunale di Milano ai sensi dell’articolo 19 D. lgs 231/2001.
Il Tribunale di Milano in primo grado aveva altresì condannato la Società al pagamento della sanzione pecuniaria di 400.000 euro, quale asserita responsabile dell’illecito amministrativo di cui agli artt. 5, 6, 7 e 25 commi 3 e 4 ai sensi del D. Lgs. 231/2001 con riferimento al reato di corruzione internazionale, disponendo altresì la confisca, quale asserito profitto del reato, della somma complessiva di circa 197 milioni di euro nei confronti di tutte le persone fisiche condannate (e tra questi di alcuni ex manager della Società) e la confisca, quale asserito prezzo del reato, della somma complessiva di circa 197 milioni di euro nei confronti di Saipem.
Saipem è stata assistita dallo studio legale Giarda, con un team guidato da Angelo Giarda e composto da Enrico Giarda e Pia d’Andrea, e dallo studio legale Severino, con un team guidato da Paola Severino e composto da Massimiliano Foschini, Eleonora Di Benedetto e Caterina Cova.
Nicolò Pelanda di LCA Studio Legale ha assistito l’ex amministratore delegato di Saipem, coadiuvato da Giovanni Morgese; l’ex direttore finanziario di Saipem si è affidato allo Studio Mucciarelli, con gli avvocati prof. Francesco Mucciarelli, Luisa Mazzola e Federico Guastoni, mentre l’ex direttore operativo della società è stato difeso dallo Studio Elia, con Marcello Elia e Martina Morelli.
Gli intermediari sono stati assistiti dallo Studio Deluca, con gli avvocati Marco Deluca e Nicole Granelli, dallo Studio Alleva, con un team guidato da Guido Carlo Alleva e composto da Valentina Raffaglio e Francesco Paolo Modugno, dallo Studio Vassalli Olivo e Associati, con gli avvocati Riccardo Olivo ed Ernesto Gregorio Valenti e, infine, dallo Studio Zanotti, con un team guidato da Chiara M. Zanotti e composto da Eva di Fonzo e Matteo Fagioli.