Negli ultimi anni, le cause legali legate al clima sono aumentate in modo significativo. Il Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment della London School of Economics and Political Science ha recentemente pubblicato un rapporto intitolato “Global Trends in Climate Litigation: 2024 Snapshot”. Questo studio documenta l’evoluzione dei contenziosi climatici a livello globale, evidenziando come solo nel 2023 siano state intentate 230 nuove cause. Complessivamente, dal 2015, anno dell’Accordo di Parigi, sono stati avviati oltre 2.600 contenziosi climatici in 55 Paesi.
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La distribuzione geografica delle cause climatiche
Stati Uniti: leader nei contenziosi climatici
Secondo il rapporto, gli Stati Uniti sono il paese con il maggior numero di cause climatiche documentate, con un totale di 1.745 casi e 129 nuovi casi presentati solo nel 2023. Questo dato evidenzia come negli USA il problema del cambiamento climatico sia al centro di numerose dispute legali.
Regno Unito, Brasile e Germania: i numeri in Europa e Sud America
Seguono il Regno Unito con 24 casi, il Brasile con 10 casi e la Germania con 7 casi. Questi numeri, seppur inferiori rispetto agli Stati Uniti, mostrano un interesse crescente verso le questioni climatiche anche in Europa e Sud America.
Sud del mondo: un aumento significativo
È interessante notare come nei Paesi del Sud del mondo i contenziosi climatici stiano crescendo. Attualmente rappresentano solo l’8% del totale, ma questa percentuale è in costante aumento, segnalando una crescente consapevolezza e azione anche nelle nazioni in via di sviluppo.
Greenwashing: una nuova frontiera nei contenziosi climatici
L’accusa di greenwashing
Un fenomeno emergente nei contenziosi climatici è quello delle accuse di greenwashing, ovvero la pratica di aziende e governi di ingannare i consumatori presentando un’immagine falsamente eco-sostenibile. Nel 2023, ci sono state 47 cause con questa accusa, in linea con la nuova direttiva europea che mira a combattere queste pratiche ingannevoli.
Successi legali contro il greenwashing
Le cause di greenwashing sembrano avere un certo grado di successo. Dal 2016 al 2023, più della metà dei quasi 140 casi esaminati si sono conclusi con verdetti favorevoli per i ricorrenti. Questo trend suggerisce che i tribunali stanno diventando sempre più sensibili e reattivi rispetto a queste problematiche.
Casi emblematici: la Svizzera e la Norvegia
La Svizzera e la sentenza della CEDU
Un caso significativo riguarda la Svizzera, dove un gruppo di 2.500 donne anziane ha vinto un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) contro il proprio governo, accusandolo di inadempienza climatica. La sentenza di aprile 2023 ha condannato la Svizzera per non aver ridotto sufficientemente le emissioni di gas serra, riconoscendo un danno diretto alle ricorrenti. Tuttavia, il governo svizzero ha rifiutato di attuare la sentenza, sostenendo che la CEDU non ha competenza in materia.
La Norvegia e i progetti petroliferi
In Norvegia, la situazione è stata diversa. Dopo una battaglia legale tra gruppi ambientalisti e il governo, i giudici hanno bloccato tre progetti di estrazione petrolifera e di gas nel Mare del Nord. Questo caso evidenzia come le azioni legali possano effettivamente fermare progetti che minacciano l’ambiente.
L’impatto dei contenziosi climatici sulle politiche e sulla società
Le considerazioni del rapporto
Secondo le autrici del rapporto, Joana Setzer e Catherine Higham, è difficile stabilire l’impatto a lungo termine dei contenziosi climatici. Alcuni casi, soprattutto quelli governativi, hanno già avuto effetti sulle politiche climatiche nazionali. Tuttavia, le implicazioni future di altri tipi di cause, come quelle di greenwashing, rimangono ancora incerte.
Cambiamenti nel pensiero e nel comportamento
Quello che è certo è che tutti questi contenziosi climatici stanno modificando il pensiero e il comportamento di molti gruppi di stakeholder, dai legislatori ai finanziatori, fino agli assicuratori. Comprendere le sfumature e la portata di questi cambiamenti rappresenta una sfida urgente per i ricercatori e gli analisti del settore.
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